Stats Tweet

Ardigò, Roberto.

Filosofo italiano. Dopo aver terminato gli studi in seminario a Mantova, fu ordinato sacerdote nel 1851. Fu canonico della cattedrale di Mantova e professore di filosofia in un liceo della città. In seguito a una profonda crisi di pensiero, nel 1871 depose l'abito ecclesiastico, indirizzandosi verso il Positivismo di cui divenne il più illustre rappresentante italiano. Chiamato nel 1881 alla cattedra di Storia della filosofia dell'università di Padova, si ritirò dall'insegnamento solo pochi anni prima di morire. Richiamandosi particolarmente a rappresentanti della scuola positivistica inglese, quali Stuart Mill, Hamilton, Spencer, concepì la realtà unicamente come formazione naturale, ossia come processo di evoluzione dall'"indistinto al distinto". L'indistinto non è l'inconoscibile trascendente, ma soltanto l'ignoto. Esso è realtà psicofisica, indifferenziata, da cui provengono l'io e il non-io. Ogni formazione naturale è soggetta alla legge della progressiva distinzione, secondo un ritmo che si intreccia con quello delle altre formazioni naturali nell'ordine necessario della relazione causale. Anche l'educazione è una formazione naturale, determinata dall'azione di vari fattori, fondamentalmente estrinseci all'attività spontanea del bambino, ossia provenienti da fonti esterne quali la famiglia, la società, la scuola. L'educazione si svolge anch'essa secondo la legge di specificazione dall'indistinto al distinto e ha come fine l'acquisizione di abitudini e di abilità. Non tutte le abitudini devono essere però intese come educazione, ma solo le abitudini positive, quindi in opposizione con le tendenze egoistiche e con tutto ciò che "impedisce le attitudini di persona civile, di buon cittadino e di individuo fornito di speciali abilità, utili, decorose, nobilitanti". Delle sue opere, particolarmente significative sono: La psicologia come scienza positiva (1870); La formazione naturale nel fatto del sistema solare (1877); La morale dei positivisti (1879); La scienza dell'educazione (1893) (Casteldidone, Cremona 1828 - Mantova 1920).